[MyGdt] Kingdomino Duel

Titolo: Kingdomino Duel
Autore: Bruno Cathala e Ludovic Maublanc
Anno: 2019
Giocatori: 2
Durata: 20 min

Ambientazione

Riusciremo ad avere il reame con le famiglie più ricche nei territori più ampi?

Il gioco

Ad inizio turno il primo giocatore lancerà i quattro dadi e ne sceglierà uno, a seguire l’altro ne sceglierà 2 ed infine il primo prenderà il restante. I dadi hanno sulle facce diversi scudi araldici e dall’accoppiamento dei due presi da ciascun giocatore si formerà una terresa del domino.

Proprio con le stesse regole di posizionamento del gioco di tessere, ma anche del predecessore e vincitore del Gioco dell’anno Kingdomino, si dovranno costruire i territori con l’ampiezza maggiore sul foglio-mappa rappresentante il regno di 5×7 spazi.

Un territorio ampio costituito dallo stesso scudo non è però sinonimo di punti dato che le facce dei dadi potranno contenere o meno delle X rappresentanti il valore della famiglia. Se la faccia del dado selezionato ha almeno una X questa sarà scritta sulla mappa, ma nel caso contrario si potrà avanzare nei tracciati mago che daranno bonus o poteri, se completati.

Quando non sarà più possibile per i giocatori inserire una eventuale tessera creata dai due dadi presi, il gioco terminerà e si andrà al conteggio.

Ogni territorio varrà quanto risultante dal prodotto delle tessere con lo stesso scudo che comprende ed il numero di X segnate in quegli spazi, chi avrà territori di maggior valore sarà il vincitore.

Recensione

Il gioco continua la serie di Kingdomino e si presenta come una sfida per soli due giocatori in cui è permesso fare qualche cattiveria all’avversario potendo imporgli dadi che non gli servono o che non potrà piazzare.

La gestione delle X (le corone del gioco base n.d.r.) è però interessante dato che se uno punta a non farle prendere all’avversario rischia di avvantaggiarlo troppo nei percorsi mago ed aiutarlo a posizionare al meglio le “tessere”.

Il gioco si snoda quindi liscio e veloce, ma il suo problema di ergonomia esce fuori sul finale. Al momento del calcolo del punteggio, infatti, se si utilizzano le matite in dotazione si rischia di fare tanta fatica nell’identificare al meglio i territori.

Se in Cartographers l’utilizzo di matite colorate era un consiglio, qua sembra quasi essere un obbligo.

Il titolo, comunque ha nella portabilità, così come nella durata, un altro suo pregio dato che basta portare i dadi e qualche foglio-mappa per poterlo giocare ovunque. Il foglio-mappa rappresenta, infatti, sul retro anche i percorsi mago, non necessitando quindi di altro materiale.

Il gioco convince come meccanica e portabilità, ma la difficoltà nell’identificazione dei territori ci fa preferire altri titoli ed anche la formazione delle tessere coi due dadi inizialmente crea un po di difficoltà nel visualizzarle sulla nostra mappa.


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