Crystal Palace, dopo la Civil War ci ho riprovato ma…

….ma alla fine, nonstatnte tutto il mio pensiero rispetto a quella puntata di Civil War (LINK), il mio pensiero su questo gioco non cambia. Sono arrivato a giocare 4 partite a Crystal Palace, con diversi numeri di giocatori (sia a 4 che a 5), mi sono ostinato a riprovarci ancora perchè non “è possibile” che un german e un piazzamento dadi non mi possa piacere!

Ecco dopo la quarta partita fatta (per la cronaca persa di due miseri punti…) ho sentenziato che non è il gioco che fa per me, ma al di là di questa affermazione che può lasciare il tempo che trova ho cercato di ragionare di nuovo cosa non mi piacesse di questo gioco.

Ricordiamo però brevemente il gioco, senza entrare troppo nei dettagli: come detto è un piazzamento dadi, dove questi vengono selezionati dal giocatore sul valore da lui scelto (pagandone il relativo costo) e poi posizionati sulle 8 plance azione. Queste plance possono ospitare un certo numero di dadi, ma solo i valori più alti (o i dadi messi prima, a parità di valore) potranno effettivamente svolgere l’azione correlata a quella particolare plancia. Il gioco continua così per 5 turni, dove l’assenza cronica di soldi ti porterà a chiedere sempre più prestiti.

Questo è il gioco molto in breve, ma ora veniamo alle mie sensazioni e ai ripensamenti fatti dopo l’ultima partita. La primissima cosa che mi disturba, essendo un German, è la sensazione di alea relativamente alle carte invenzioni e inventori; difatti ci sono diverse carte e molte di esse hanno una relazione tale per cui se fatte entrambe dallo stesso giocatore porteranno ad avere dei punti extra.

Tutto molto bello, ma poco programmabile secondo me per due motivi: il primo è che dato il numero di carte, la combinazione potrebbe non uscire mai, la seconda è che in quel dato turno potresti ritrovarti a non avere le risorse (in particolar modo per gli inventori) e quindi persa la carta, persi i punti in più! Sul secondo punto, ci può anche stare, ci sono modi per avere le risorse prima e quindi ci puoi arrivare con un’attenta (molto attenta) pianificazione, ma sul primo no!

Se non gira, ti ritroverai con carte spaiate e qui punti extra (che potrebbero darti la vittoria) li saluti definitivamente.

La seconda e forse principale meccanica che subisco, negativamente, però è un’altra e ci sono arrivato: l’impotenza in alcune situazioni nel non poter fare nessuna azione con i dadi.

Sostanzialmente come scritto poco sopra nel riassunto del gioco, nella fase di programmazione si possono mettere un certo numero di dadi, ma solo alcuni poi scaturiranno la vera azione sulla plancia; questa meccanica di gioco è quel fattore che mi ha portato (inizialmente inconsciamente) a bocciare Crystal Palace.

Già perchè magari sei il primo giocatore, quello che ha sborsato di più, magari su un dado di valore 3 hai deciso di fare un’azione di un certo tipo (magari non fondamentale, ma data la strettezza tutte le azioni sono utili) e magari all’ultimo giro, quando tu non hai più dadi un avversario mette un 4, risultato: tu non potrai fare l’azione, hai buttato via un dado senza possibilità di replica e come unico indennizzo ti riprendi una moneta.

Ecco in un german, questa cosa non son riuscito ad assimilarla e, diciamocelo, a gestirla portandomi a subire delle fasi di gioco sentendomi, in alcune fasi di gioco, al tavolo senza realmente poter fare qualcosa, nemmeno (come accade magari in Marco Polo) andare a riparare da qualche altra parte per ottenere qualcosa di più.

Forse il fatto che la fase di preselezione si svolga completamente prima della fase azioni prevede un modo di pensare a cui non riesco ad adattarmi, portandomi quelle sensazioni negative che, appunto dopo sole quattro partite, ha decretato la finale bocciatura.


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