La divulgazione ludica estiva

L’estate è la stagione in cui l’attività ludica esce dalle ludoteche e dai consueti luoghi di ritrovo per ritrovarsi nelle moltissime CON ed in posti più “vacanzieri”.

Da queste premesse ecco che l’estate può essere considerata come una stagione importante per la divulgazione di questa nostra passione.

Se le varie manifestazioni riescono a portare per le strade delle nostre città molti tavoli con cui avvicinarsi ai giochi da tavolo, è nella quotidianità che si riuscirà a far conoscere come “sotto l’ombrellone” si possa ritrovare la convivialità del gioco.

In questi giorni è successa una situazione che mi ha fatto pensare: ero a spiaggia che stavo leggendo la rivista IoGioco e girandomi ho visto un gruppo di ragazzini, che prima stavano assaltando all’arma bianca le strutture dello stabilimento balneare senza il controllo di nessun adulto, che timidamente stavano sbirciando le pagine della mia lettura. I ragazzi cercavano di capire di cosa parlasse la rivista visto che non era una delle classiche letture dei “grandi”, Gazzetta dello Sport o rivista di gossip.

Da questa scena mi è tornato alla memoria il racconto di un mio amico di ormai quasi 20 anni fa. Durante una giornata lavorativa nel suo negozio, il protagonista, appassionato di football americano come me, aveva deciso di mettere una videocassetta, per far capire il tempo passato, in un videoregistratore collegato alla televisione, che in genere riproduceva spot dei prodotti in vendita, e trasmettere il Superbowl precedente. Con suo stupore, in breve tempo, vide un certo numero di persone fermarsi per pochi o diversi minuti a vedere la partita.
Non tutti erano appassionati, molti semplicemente erano curiosi.
Non è dato sapere se alcune di queste persone poi si siano avvicinate al mondo NFL, ma nei giorni successivi riconobbe qualcuno dei passanti che sembrava essere lì come per aspettare che venisse proposta una nuova gara.

Questa vicenda è simile a quella della rivista e mi ha portato a chiedere se una forma di divulgazione ludica non possa essere fatta semplicemente portando un gioco quale potrebbe essere The game, Coloretto o Port Royal al posto del semplice mazzo di carte “classiche”.

Penso di avere la certezza che un lettino con 2, 3 o 4 persone che giocano ad uno dei titoli citati precedentemente, se parliamo di semplici carte, potrebbe attirare più di un curioso adulto, ma soprattutto giovane.
Proprio i ragazzini sembrano essere i più coraggiosi nell’avvicinarsi e rimanere anche solamente a vedere per poi chiedere ai genitori: “Ma a cosa giocavano?”.

Logicamente se si passasse a giochi quali Spirits of the forest, per rimanere su Schacht, ma con anche materiali diversi dalle carte, fino ad un Santorini nel dehor che spesso vede qualche saltuaria partita a scacchi, la curiosità sarebbe più immediata, forse perchè nel primo caso non subito si capirebbe che non si sta finendo la partita a Scala 40.

In questo contesto l’esagerazione, non pagherebbe ed un american pieno di materiali potrebbe non suscitare lo stesso effetto se non quello iniziale per la visione delle miniature.

Il fatto quindi è che: portare la nostra passione non solo a manifestazioni specializzate può portare a sorprendenti risultati. Perchè spesso nei luoghi vacanzieri non si sta per un giorno e quindi si potrebbe trovare un piccolo gruppo anche al di fuori della propria cerchia e, se anche non si avrà più contatto con quegli occhi curiosi, comunque si sarà lasciato qualcosa alle persone… anche solo la curiosità.

Logicamente trasportate tutto quanto detto in un contesto montano e la situazione sarebbe simile.

Voi avete avuto qualche esperienza simile a quelle citate o volete provare a fare questo esperimento? Fateci sapere come è andata!


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