Play 2022 – 1 – Diario di viaggio

Il team di MyGdt è potuto essere a Modena Play solo nella giornata di sabato, ma vediamo le impressioni sulla fiera, anche rispetto a quanto si è potuto leggere sui diversi social da parte di giocatori e/o collezionisti di giochi da tavolo.

Parto con questa distinzione perchè la comunità ludica è stata chiamata a fare i conti con una evoluzione di Modena Play e molti non si sono rivelati pronti al cambiamento.

Quando si va ad una manifestazione come la Fiera del vinile, non si torna a casa scontenti perchè non si è riuscito ad ascoltare determinati dischi nè se l’ultima novità non è stata proposta sottocosto “perchè si è in fiera e si deve avere lo sconto-fiera”.

Allo stesso modo Modena Play è diventata, nel male (per alcuni giocatori) o nel bene (per la vetrina che si è voluta dare ai giochi da tavolo) una fiera del gioco da tavolo. Purtroppo il prodotto male si presta a questa tipologia di manifestazione dato che effettivamente o si è meramente dei collezionisti oppure si preferirebbe provare un gioco prima di acquistarlo.

Far giocare a tutti tutto è, però, impensabile dato che anche il più breve dei giochi alla fine un’oretta te la occupa e quindi nelle 32 ore di apertura materialmente non ci sarebbe il tempo, specialmente perchè molti visitatori non sono presenti tutti e tre i giorni. Dico questo senza entrare nel merito del sistema delle prenotazioni, già oggetto di commento lo scorso anno.

Il fatto di essere andato a Play con una persona molto più abituato alla Fiera del vinile, per mantenere l’esempio precedente, mi ha fatto proprio scoprire come ai suoi occhi la presenza di tavoli risultasse quasi superflua perchè gli bastava chiedere agli staff della casa editrice per farsi un’idea del prodotto e valutarne l’eventuale acquisto.

Nonostante questo, abbiamo comunque provato due giochi e troverete nei prossimi pezzi settimanali le loro recensioni dopo la prima partita.

Ma com’è stata Play 2022?

Sicuramente calda, tutti si sono lamentati delle temperature, ma, per ora, non si è ancora riusciti ad interagire su questi fenomeni meteorogici in maniera da poter avere pioggia, freddo o caldo a piacimento. Play è una manifestazione che si tiene prevalentemente al chiuso, ma i tanti visitatori, 40000 nelle tre giornate, non sono una massa stabile, ma in continuo movimento che, anche nel padiglione separato dal corpo principale, entrano ed escono senza permettere una chiusura nello scambio tra dentro e fuori.

Play 2022 è sicuramente stata più affollata della precedente ed anche i tavoli vuoti si potevano contare sulle dita di una mano, ma le code agli stand sono sembrate essere, anche nelle ore di punta del sabato, più corte.

Quello che giocatori e collezionisti dovrebbero aver imparato è che Play abbia scelto, per naturale evoluzione o per necessità, di essere una Fiera a tutti gli effetti, non si dovrà, quindi, più vederla come un luogo dove provare a parlare del proprio gioco creato agli editori (per quello c’è Idea G), un luogo dove cercare le offerte sui giochi appena usciti (potrà succedere che una casa editrice pensi a quello come migliori canale commerciale, ma sarà una scelta singola) o un luogo dove andare solamente per giocare in continuo (per quello ci sono altre occasioni come le varie Con), ma si dovrà pensare alla manifestazione in termini di fiera con espositori che presentano le proprie novità al pubblico nella maniera che preferiscono con 1000 tavoli o anche con solo 2, in base alle loro scelte editoriali.

Pensare alla bufera che alcuni collezionisti hanno sollevato per la mancanza di sconti mal si abbina con la presenza di outlet che, esattamente come nelle altre fiere, non presentano, logicamente, grandi sconti sulle novità, ma permettono comunque di trovare buone offerte, per chi le potrà cogliere (per esaurimento dei pezzi o perchè non se ne accorge n.d.r.).

Come detto, questo cambiamento non è facile, perchè il nostro hobby è particolare, ma forse anche il cambiamento dei collezionisti in tutto-subito potrebbe essere di ostacolo nel passaggio alla nuova versione di Play che, visto l’aumento che tornerà ad avere di visitatori, sarà l’unica che permetterà di continuare ad avere un evento fruibile.

Concludo con un ultimo esempio: alla Fiera del fumetto, quante poltrone per mettersi a leggere un albo prima di provarlo ci sono? Ed i suoi visitatori comprano e cercano solo le novità o vanno magari per trovare il numero che gli manca?

Anche la presenza di diversi autori, anche se spesso snobbati dai più, e la crescente (già lo scorso anno vi fu un arrivo massiccio) presenza di content creator nei vari stand ci porta a vedere come si stia muovendo questa fiera.

Dette le mie impressioni vi rimando alle prossime recensioni “first look” di Zefiria e Get on board di cui avete già avuto il commento a caldo sul canale Instagram e sulla pagina Facebook.


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